Dal 1° aprile in vigore il provvedimento con un contributo extra per i nuclei familiari a basso reddito e un alleggerimento dei costi per le aziende energivore. L’analisi di A.R.T.E. fa chiarezza sulle voci di spesa in bolletta.
Il tanto atteso decreto bollette è realtà dal 1° aprile 2025, portando con sé misure concrete per alleggerire il peso dei costi energetici su famiglie e imprese. In questo scenario, Diego Pellegrino, portavoce di A.R.T.E. (Associazione di Resellers e Traders di Energia), forte della sua rappresentanza di 180 operatori del settore, interviene per fare chiarezza sui meccanismi degli sconti e, soprattutto, per demistificare la spesso complessa lettura delle bollette che arrivano nelle nostre case.
Bolletta, questo sconosciuto: A.R.T.E. svela le voci di spesa
“Ricevere la bolletta non è mai una gioia, soprattutto quando l’importo è elevato e la sua composizione risulta un rebus – esordisce Pellegrino – Purtroppo, in Italia, la scarsa comprensione delle numerose voci presenti in bolletta è un problema diffuso, come evidenziato da recenti sondaggi. È fondamentale fare chiarezza per i consumatori”.
Secondo l’analisi di A.R.T.E., le circa cinquanta voci presenti in bolletta possono essere raggruppate in quattro macrocategorie principali:
- Costo della materia prima (circa 60% del totale): rappresenta il costo vivo per la produzione dell’energia.
- IVA e imposte: un valore variabile a seconda che il destinatario sia una famiglia o un’impresa.
- Oneri di rete (circa 25% del totale): coprono le spese relative al trasporto e alla distribuzione dell’energia. Questa e la successiva macrocategoria sono uguali per tutti i consumatori, indipendentemente dal fornitore.
- Oneri di sistema (circa 15% del totale): risorse destinate al finanziamento di attività di interesse collettivo, come il sostegno alla transizione energetica attraverso investimenti nelle rinnovabili e nella ricerca del settore. I fornitori prelevano questi oneri in bolletta per poi trasferirli ai distributori, che a loro volta li versano agli enti preposti.
Bonus bollette: chi ne beneficia e come
Il recente bonus bollette, con uno stanziamento complessivo di circa 3 miliardi di euro equamente suddiviso tra imprese e famiglie, interviene proprio sugli oneri di sistema.
Per le imprese, lo sconto è automatico: tutte le aziende con una potenza superiore ai 15 kilowatt vedranno una riduzione diretta sugli oneri di sistema.
La situazione è diversa per le famiglie. “Lo stesso vantaggio non scatta automaticamente – precisa Pellegrino – Per questo, raccomando vivamente a tutti di rivolgersi al proprio commercialista o al CAF di fiducia per aggiornare la dichiarazione ISEE. Infatti, la soglia per usufruire dello sconto in bolletta è stata elevata a 25mila euro di ISEE annuo”. Un adempimento fondamentale per non perdere l’opportunità di beneficiare del contributo straordinario di 200 euro previsto dal decreto.
In sintesi, il decreto bollette rappresenta un tentativo concreto di dare un po’ di respiro a famiglie e imprese in un periodo di elevati costi energetici. Tuttavia, per le famiglie, l’accesso al beneficio è strettamente legato all’aggiornamento della propria situazione ISEE. Un’informazione chiara e accessibile sulle voci di spesa, come quella fornita da A.R.T.E., diventa quindi uno strumento prezioso per i consumatori.