Questo treno alimentato a biometano cambierà per sempre la mobilità: scopri come

La storica ALn668 diventa il simbolo di una rivoluzione ecologica nel trasporto ferroviario

Una storica automotrice degli anni Sessanta torna sui binari in una veste completamente nuova e sostenibile. È la ALn668, il primo treno passeggeri in Europa alimentato a biometano liquido (BioGNL), una svolta epocale per la mobilità ferroviaria che potrebbe segnare l’inizio di una vera rivoluzione green.

Il convoglio ha debuttato ufficialmente il 16 aprile da Ancona, in occasione dei 130 anni della linea Subappennina Italica, grazie a un progetto ambizioso che punta a coniugare tradizione, innovazione e sostenibilità.

Un cuore storico, una spinta al futuro

L’intervento di riconversione ha trasformato i vecchi motori diesel in moderni propulsori alimentati a BioGNL, un combustibile rinnovabile in grado di ridurre le emissioni di CO₂ fino all’80% e, in alcuni casi, persino raggiungere un bilancio “carbon negative”.

Ma la vera sfida? Mantenere l’anima storica del treno, integrando la nuova tecnologia senza stravolgere la sua identità. I sistemi di guida originali sono stati conservati, mentre il cuore meccanico è stato completamente riprogettato per ospitare un motore a ciclo Otto compatibile con biocarburanti avanzati.

Perché questa tecnologia può fare la differenza

Il progetto dimostra che la decarbonizzazione ferroviaria non è solo una possibilità futuristica, ma una realtà concreta e replicabile. Ecco perché:

  • Si applica facilmente ad altri convogli diesel ancora in uso
  • È sostenibile anche sul piano economico
  • Riduce inquinanti come ossidi di azoto, zolfo e particolato
  • Garantisce oltre 500 km di autonomia con un solo pieno

In pratica, un’alternativa reale per le linee non elettrificate, particolarmente utile in contesti regionali o per tratte turistiche.

Un modello da seguire per la mobilità del domani

Più che un esperimento, questa automotrice rinnovata è un modello operativo, pronto a ispirare progetti simili su larga scala. La sfida adesso è portare questa tecnologia nel cuore del sistema ferroviario italiano, valorizzando ciò che già esiste anziché costruire da zero.

“Questo treno è la dimostrazione che un futuro a basse emissioni è possibile oggi, senza rinunciare alla memoria del passato”, hanno commentato i protagonisti dell’iniziativa.