Gli effetti del climate change non risparmiano cani, gatti e fauna selvatica
Il cambiamento climatico non è più una minaccia futura, ma una realtà presente. E in questa realtà, l’Italia conquista un primato poco invidiabile: secondo il Climate Risk Index 2025, è il Paese europeo più colpito dagli effetti estremi del riscaldamento globale. Ma a pagare il prezzo della crisi non sono solo gli esseri umani: anche cani, gatti e milioni di animali selvatici subiscono conseguenze devastanti.
Inondazioni, ondate di calore, incendi e nubifragi stanno diventando la nuova normalità, trasformando il clima in una vera e propria emergenza per tutti gli esseri viventi. Il dato è preoccupante: oltre 38.000 morti umane attribuite alle ondate di calore e 60 miliardi di dollari di danni economici registrati in 30 anni. Ma c’è un’altra contabilità invisibile: quella degli animali uccisi o costretti a fuggire dai loro habitat distrutti.
Gli animali dimenticati della crisi climatica
Mentre le istituzioni si concentrano (giustamente) sull’impatto umano, il grido d’aiuto degli animali resta spesso inascoltato. La fauna selvatica viene decimata da incendi sempre più violenti, gli animali da compagnia rischiano la vita in case allagate o evacuate in fretta e furia, e persino le specie migratorie devono affrontare cambiamenti drastici nei loro percorsi naturali.
Ma non tutto è perduto. Esistono realtà pronte a intervenire in emergenza, come l’Unità di Emergenza LAV, attiva in tutta Italia e dotata di strumenti all’avanguardia: droni termici, mezzi attrezzati, veterinari e volontari formati. Il numero da contattare in caso di avvistamento di un animale in difficoltà è: (+39) 320 479 2598.
Storie di salvataggio che fanno la differenza
Durante le alluvioni che hanno colpito l’Emilia-Romagna nel 2023, l’intervento dei volontari ha permesso di salvare numerosi animali intrappolati. Emblematica la storia di Rudy e Stella, due cani sopravvissuti in una stanza allagata a Bagnacavallo: salvati grazie al coraggio e alla prontezza dell’Unità di Emergenza.
Sono interventi come questo che dimostrano il ruolo fondamentale delle organizzazioni del terzo settore nella risposta alla crisi climatica. La loro azione, rapida ed efficace, diventa un’ancora di salvezza per chi non ha voce.
Temperature alle stelle, rischio alle stelle
L’Europa si sta riscaldando al doppio della velocità rispetto alla media globale. Gli esperti lanciano un nuovo allarme: entro il 2050, il nostro Paese dovrà affrontare un’escalation di eventi estremi. E con essi, anche un’escalation di emergenze legate agli animali.
Agire ora significa salvare vite — umane e non.