Data Center: l’Italia può diventare il cuore digitale d’Europa

23 miliardi di euro di investimenti entro il 2030 e nuove opportunità per occupazione e innovazione

L’Italia è pronta a trasformarsi in un hub digitale strategico per l’Europa e il Mediterraneo. Entro il 2030, infatti, il nostro Paese potrebbe attrarre fino a 23 miliardi di euro di investimenti nel settore dei Data Center. A rivelarlo è la prima analisi della Community “Data Center Italia” di TEHA Group, che fotografa un mercato in crescita, trainato dalla domanda di intelligenza artificiale, cloud computing e soluzioni scalabili ad alte prestazioni.

Il Paese, oggi quinto in Europa e dodicesimo al mondo per numero di Data Center, rappresenta già il 7,6% del mercato europeo. Un risultato reso possibile da condizioni logistiche favorevoli, una rete di connessioni rapida e un mix energetico diversificato che include rinnovabili, biometano, idrogeno e tecnologie per la carbon capture.

Crescita e opportunità: perché investire in Italia

Nei prossimi cinque anni, si prevede un vero e proprio boom occupazionale nel settore, che potrebbe vedere triplicare i posti di lavoro grazie alla costruzione e gestione delle nuove infrastrutture. Milano, in particolare, si posiziona come il baricentro dello sviluppo nazionale: già oggi ospita quasi la metà della capacità installata totale.

Ma non è tutto oro quel che luccica: per cogliere questa opportunità, l’Italia dovrà superare alcune sfide strutturali, tra cui:

  • Semplificazione normativa e autorizzativa, con iter più veloci e trasparenti.
  • Investimenti in capitale umano, colmando il gap formativo nelle discipline STEM.
  • Efficienza della rete energetica, per garantire continuità e sostenibilità nell’approvvigionamento.

Hyperscale e infrastrutture distribuite: il futuro è ibrido

Entro il 2029, il 60% dei Data Center sarà di tipo Hyperscale, ovvero strutture di grandi dimensioni, centralizzate e scalabili. Tuttavia, questa tendenza non esclude la coesistenza con infrastrutture più piccole e localizzate, ideali per garantire bassa latenza, gestione sicura dei dati sensibili e compliance normativa.

L’equilibrio tra questi due modelli sarà fondamentale per uno sviluppo armonico, sostenibile e in grado di rispondere a esigenze diverse, sia delle aziende che delle pubbliche amministrazioni.

Un hub digitale sostenibile: il modello Net Zero

Il vero nodo da sciogliere resta l’energia. I consumi dei Data Center aumenteranno di 6 TWh entro il 2028, e sebbene le fonti rinnovabili cresceranno, la rete distributiva attuale non è pronta a sostenere questa domanda.

Per questo la Community propone la creazione di un Net Zero Digital Energy Hub, un modello che punta a:

  • Pianificazione integrata tra infrastrutture IT ed energetiche
  • Uso di risorse energetiche diversificate e a basse emissioni
  • Realizzazione di “isole energetiche” indipendenti dedicate ai Data Center
  • Accelerazione dei processi autorizzativi per progetti sostenibili

Un modello che non solo garantirebbe sicurezza e stabilità, ma offrirebbe un esempio virtuoso di sinergia tra digitale, energia e territorio.

Verso il Technology Forum 2025

Tutte queste tematiche saranno al centro della 14ª edizione del Technology Forum, in programma l’8 e 9 maggio 2025 a Stresa (VB), evento di punta organizzato da TEHA Group. Un’occasione per approfondire le prospettive di un settore destinato a diventare pilastro portante della transizione digitale e della competitività italiana.