Auto elettrica in Italia: confusione e prezzi alti frenano la diffusione

L’analisi di Areté: gli italiani sono ancora scettici

Nonostante l’attenzione crescente per la sostenibilità e la mobilità verde, la diffusione delle auto elettriche in Italia continua a essere rallentata da diversi fattori. Un nuovo studio condotto da Areté, azienda leader nella consulenza strategica, evidenzia come la percezione dei consumatori rimanga perplessa, principalmente a causa dei prezzi elevati e dei limiti tecnologici ancora da superare.

Il prezzo è ancora il principale ostacolo

Il 67% degli italiani sarebbe disposto a spendere meno di 30.000 euro per acquistare un’auto elettrica, una cifra che rispecchia una delle difficoltà principali per l’adozione di questi veicoli. Nonostante la crescente attenzione per l’ambiente e l’innovazione, il costo dei modelli sul mercato è ancora troppo alto per molti consumatori.

Altre criticità segnalate dalla ricerca riguardano l’autonomia delle auto elettriche e la rete di ricarica, che per il 47% degli italiani sono ragioni decisive per non prendere in considerazione l’acquisto. Inoltre, il 56% del campione non ha mai chiesto un preventivo per una vettura elettrica, e di quelli che l’hanno fatto, solo il 34% ha concluso l’acquisto.

L’ibrido resta la scelta più apprezzata

Sebbene l’auto elettrica guadagni sempre più attenzione, l’auto ibrida continua a essere la soluzione più apprezzata dagli italiani. Ben il 41% degli intervistati ha indicato l’ibrido come scelta preferita per il prossimo acquisto di auto, seguita dall’elettrico con il 27% (stesso dato del 2023, ma con un calo rispetto al 38% del 2022).

Il calo della propensione verso l’elettrico sembra essere legato soprattutto al fatto che, nonostante i passi in avanti in termini di tecnologia e offerta, la mancanza di incentivi significativi e i costi ancora elevati dei veicoli non stanno incentivando l’acquisto di auto elettriche.

La crescente confusione dei consumatori

Il sondaggio ha rivelato anche una certa confusione tra i consumatori riguardo alla mobilità del futuro. A distanza di due anni dall’ultima rilevazione, cala il numero degli italiani che credono in un futuro elettrico per le auto in circolazione (dal 63% al 53%) e diminuiscono anche le aspettative riguardo allo sviluppo della guida autonoma (dal 53% al 42%) e degli acquisti digitali (dal 42% al 30%).

Massimo Ghenzer, Presidente di Areté, commenta:
“I dati della nostra instant survey evidenziano una forte confusione e incertezze tra i consumatori. L’auto elettrica, seppur vista come una soluzione possibile, non convince ancora per via dei costi elevati e delle limitazioni tecnologiche come autonomia e rete di ricarica.”

Un futuro a “rilento” per l’auto elettrica?

Le previsioni non sono particolarmente ottimistiche per i prossimi anni. Senza una significativa riduzione dei costi o incentivi rilevanti, è difficile immaginare una crescita robusta nella penetrazione del mercato delle auto elettriche in Italia. Il gap tra domanda e offerta sembra ancora troppo ampio, e sebbene l’ibrido resti una scelta più realistica, l’elettrico potrebbe dover attendere tempi più favorevoli per una diffusione su larga scala.