Ricarica elettrica, l’Italia entra nella “Fase 2”: 66mila punti installati e rete in crescita

L’infrastruttura per le auto elettriche si espande: ora serve una rete più veloce, capillare e connessa

La mobilità elettrica in Italia segna un nuovo traguardo: al 31 marzo 2025 la rete nazionale di ricarica a uso pubblico ha raggiunto 65.992 punti attivi, con una crescita di oltre 11.800 unità in un solo anno. Un’espansione significativa che apre ufficialmente la cosiddetta “Fase 2” dello sviluppo infrastrutturale, come dichiarato da Motus-E, l’associazione che riunisce gli stakeholder del settore elettrico.

Crescita costante e nuovo focus sugli hub ad alta potenza

I dati raccolti evidenziano non solo un’espansione quantitativa ma anche qualitativa: l’86% delle colonnine autostradali è ora in corrente continua, e ben il 64% supera i 150 kW di potenza. Un trend che punta a migliorare l’esperienza degli utenti, garantendo tempi di ricarica ridotti soprattutto per i lunghi viaggi.

Inoltre, il 45,5% delle aree di servizio autostradali è già dotato di infrastrutture di ricarica, un dato che conferma come l’elettrificazione del sistema autostradale stia finalmente accelerando.

“È il momento di passare dalla semplice espansione alla qualità del servizio”, ha dichiarato il presidente di Motus-E, Fabio Pressi, sottolineando l’importanza di migliorare omogeneità territoriale e velocità delle connessioni.

Lombardia e Roma guidano la classifica

Tra le Regioni, la Lombardia si conferma in testa con oltre 13.300 punti di ricarica attivi (+3.148 in un anno), seguita da Lazio, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Tra le Province, invece, Roma è la più elettrificata d’Italia con 5.605 colonnine, seguita da Milano (4.414), Napoli (3.046), Torino (2.903) e Brescia (1.867).

I nodi da sciogliere: connessioni lente e iter burocratici

Nonostante la crescita, resta un ostacolo rilevante: il 15,8% dei punti installati è ancora in attesa di connessione. Un dato che segnala criticità nei tempi di attivazione e nella burocrazia. Motus-E lancia quindi un appello per snellire le procedure autorizzative e favorire una maggiore collaborazione tra enti pubblici, operatori e istituzioni.

La transizione elettrica è una sfida nazionale

Il futuro della mobilità non può prescindere da un’infrastruttura solida e innovativa. Ma, come ricorda Motus-E, servono sinergie tra industria e istituzioni per allineare la crescita della rete alla diffusione dei veicoli elettrici, creando un ecosistema efficiente, moderno e sostenibile.